STILL LIGHT – Rosarium
(Tonefloat, 2012)
Polistrumentista del Colorado, ma col cuore rivolto alla tradizione britannica, con il suo progetto Still Light, Kirill Nikolai dimostra come il folk sia linguaggio universale in continua trasformazione e non necessariamente votato alla serenità bucolica.
È infatti oscura e non aliena da elementi sperimentali l’interpretazione fornitane da Nikolai, che già nell’ottimo debutto “Lything” (2009) aveva offerto saggi psych-folk fuori dal tempo. Quell’album pareva però più il risultato dell’estemporaneo incontro con la cantautrice scozzese Lucy Hague e con l’enigmatico menestrello inglese Sand Snowman; a distanza di tre anni, cambiano i collaboratori (il percussionista Grayson Scherer e le incantate armonie vocali di Jessica Dye e Carol Anne McGowan), ma il progetto artistico di Nikolai si consolida in un’opera intrisa di malinconia, interamente dedicata all’assenza, alla sconfitta.
Ballate acustiche in odor di Pentangle, limpidi scorci di intimismo cantautorale al rallentatore, arcane atmosfere dark-folk, gentili progressioni psichedeliche e ipnotiche immersioni ambientali descrivono solo in parte la ricchezza delle suggestioni racchiuse in “Rosarium”.
Oltre alla versatilità con la quale Nikolai rimaneggia la tradizione, impressiona la naturalezza del suo tocco, lieve ma profondamente coinvolto, che con moderna sensibilità descrittiva confeziona così un autentico gioiello di folk psichedelico casalingo.
(pubblicato su Rockerilla n. 387, novembre 2012)
2 commenti Aggiungi il tuo