the_declining_winter_fragment_5THE DECLINING WINTER – Fragment #5
(Monopsone, 2013)

La serie di Ep in vinile 10″ pubblicate in cinquecento dalla francese Monopsone dispensa un altro “frammento” di nostalgia bucolica, in ideale continuità con quanto realizzato lo scorso anno nel terzo episodio, firmato dagli Epic45.

Il protagonista stavolta è Richard Adams, il cui progetto The Declining Winter mai come in quest’occasione si era completamente abbandonato ai languori della countryside britannica, i cui colori e profumi traspaiono in filigrana nei sei brani di “Fragment #5” che, abbandonando quasi completamente i tratti più sbilenchi del registro solista dell’ex-Hood, si concentrano invece su atmosfere ambient-folk sospese e sognanti, per certi versi più affini alla sua recente esperienza in Memory Drawings.

Del resto, lo stesso titolo del brano d’apertura (“The Declining Winter And The Narrow World”) suona come una dichiarazione d’intenti, preliminare alla scelta di Adams di rivolgere lo sguardo a una realtà a lui vicina, per assorbirne suggestioni poi fedelmente tradotte in musica. Il contenuto dell’Ep rispecchia in maniera compiuta tale opzione, in sei brevi vignette sonore in prevalenza strumentali (la narcolettica “With Trees” può considerarsi l’unica canzone vera e propria), costruite su fragili stille acustiche prolungate in morbidi riverberi e avviluppate da un’ambience cullante e da occasionali field recordings.

Pur utilizzando strutture estremamente scarne, Adams mette in mostra una variopinta tavolozza impressionistica, che sfiora lentezze ambient-core nei sospiri di “Rebecca” e viene completata dalla romantica malinconia del violino di Sarah Kemp in “Sunlit”, ritrova frammenti di folk rurale nella conclusiva “Shore Leave” e consacra infine il legame con i contemplatori della countryside in “The Lost Summer Strings”, la cui parte strumentale potrebbe essere sembrare scritta dai July Skies.
Poco più di venti minuti da assaporare in completo abbandono, tali da materializzare il passaggio delle nuvole e odori bucolici…anche se non li ascolta sdraiati sull’erba con lo sguardo rivolto ai colori mutevoli del cielo.

http://www.thedecliningwinter.com/

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