RICHARD GINNS – Fall, Rise
(Twice Removed, 2014)
L’aria sottile, i dislivelli e i rigori atmosferici delle vette alpine francesi costituiscono la fonte di ispirazione di “Rise, Fall”, nuovo lavoro del chitarrista inglese Richard Ginns, che dalla varietà di suggestioni evocate da quegli ambienti naturali ha mutuato il composito registro riassunto nell’arco dei tre quarti d’ora dell’album. Le sue sette tracce rispecchiano infatti l’andamento di salita e discesa delle strade alpine sotto il triplice profilo fisico, sonoro ed emozionale: a incarnarlo, ecco una sequenza di modulazioni policrome della chitarra di Ginns, variamente filtrata da effetti e delay.
Come in un’ideale sinfonia che si apre via via a un arioso crescendo, i bassi riverberi dell’apertura “(Fall)” e le irregolari screziature – come di ghiaccio che si scioglie – di “The Color Of Winter” si trasfigurano gradualmente in un ventaglio di soluzioni che si estende ai caldi loop armonici di “Warm Now” e non disdegna increspature granulose, dense di un fuzz spoglio, circoscritto a una consistenza distorta e quasi del tutto priva di filtri (“Drifting, Almost Covered”, che vede anche il contributo di David Andree).
La conclusiva elegia “(Rise)” chiude il cerchio del lavoro, librando le evocative modulazioni di Ginns verso gli strati superiori di un’atmosfera sempre più rarefatta, ideale distillato dei consimili linguaggi propri ad esempio di Jon Attwood e Wil Bolton, il quale ultimo si è non a caso occupato del mastering del lavoro.