LE MOORS – Tendrils
(Unknown Tone, 2016)
I progetti collaborativi all’insegna della sperimentazione ambientale compaiono spesso, a volte restano latenti per lungo tempo, quindi tornano a manifestarsi; capita soprattutto quando uno dei due protagonisti è un artista prolifico e impegnato su numerosi diversi fronti quale il chitarrista inglese Wil Bolton, che due anni dopo la lunga traccia “Multi-filament” torna a lavorare insieme a Jeff Stonehouse in Le Moors.
Questa volta si tratta di un lavoro organico, articolato in sette movimenti di durata compresa tra i sei e gli otto minuti, come espanse istantanee di paesaggi sonori nebbiosi, a metà tra contemplazione rurale e malinconia metropolitana. I due immaginari convivono in maniera equilibrata in “Tendrils”, pennellati dai caldi riverberi chitarristici di Bolton e dall’ambience granulosa di Stonehouse, che seguono un processo di graduale ma continua ricombinazione organica, oscillante tra lo stato gassoso delle rifrazioni luminose di “Precarious Brilliance” e l’evanescenza liquida di “Meadowsweet” e di “Cutlasses And Carbines”.
Il tocco dei due artisti inglesi permane tuttavia estremamente lieve e denso di suggestioni descrittive, che le modulazioni di Bolton (“Fall On Me”, “The Play Of Angels”) e le scandite note di tastiere di Stonehouse (nella title track conclusiva) dischiudono a impressioni di cinematico romanticismo ambientale.
http://wilbolton.co.uk/
https://listening-mirror.bandcamp.com/