BENJAMIN FINGER – Scale Of Blindness
(Eilean, 2018)
Ogni nuovo lavoro di Benjamin Finger è come un vaso di Pandora alla cui apertura soltanto può esserne conosciuto il contenuto. L’artista norvegese è infatti abituato a cambiare quasi ad ogni uscita natura e obiettivi della sua pratica di sperimentazione sonora, spaziando con estrema dimestichezza da ambience romantica a pulsazioni sintetiche, da minimalismo acustico a soundscaping concreto.
Il nuovo “Scale Of Blindness”, che segue idealmente la precedente pubblicazione di Finger per l’etichetta francese Eilean (il cameristico “Pleasurably Lost”, 2015), ne riassume ad ampio spettro la composita personalità artistica, condensando in tre quarti d’ora una sequenza di mutevoli paesaggi sonori. Le ritmiche acustiche dell’incipit “Halogen Flux” sfumano infatti ben presto negli sciabordii liquidi di “Anxiety Blues”, mentre le sorprendenti parti parlate dell’”hauntologica” “If Memory Preserves” dischiudono istantanee di ambience sintetica e visionaria, in progressiva dissolvenza verso gli oltre dodici minuti di loop trasognati della conclusiva “Vanishing Faces”.
Rimescolando con estrema lucidità le componenti della materia sonora da lui manipolata, l’artista norvegese ne restituisce dunque in “Scale Of Blindness” una lega duttile, le cui innumerevoli sfaccettature dimostrano di poter convivere in equilibrio, alimentando così ulteriormente la sorpresa nella scoperta di ogni singolo passaggio delle sue opere.