JAMES A. MCDERMID – Sunshine And Dust
(Cathedral Transmission, 2018)
Nel volgere di meno di un anno, James A. McDermid ha non solo interrotto un prolungato silenzio espressivo, ma l’ha riempito di tre lavori diversi per premesse tematiche e contenuti emotivi. Se proprio lo si vuole cercare, il comune denominatore tra “Ghost Folk”, “Tonal Glints” e il nuovo “Sunshine And Dust” risiede in un senso di atemporalità, amplificato nel lavoro più recente dalla cornice narrativa che ne costituisce la base, legata al ritrovamento più o meno immaginario di una serie di fotografie scattate in capitali europee e raffiguranti quattro ragazze tuttavia sempre identiche, nonostante le immagini rechino date comprese in un periodo di oltre mezzo secolo.
Scandagliando nuovamente il carattere atemporale dei ricordi, l’artista inglese crea intorno alle dieci fotografie altrettanti brani che definiscono un itinerario attraverso l’Europa di ieri e dell’altro ieri, ciascuna delle cui tappe presenta elementi e caratteristiche proprie. Attraversando, appunto, la polvere del tempo e la luce eternizzata dalle immagini, McDermid le incornicia in una solenne materia sonora, nella quale frequenze astratte e talora lievemente dissonanti convivono con fremiti e frammenti acustici non privi di tratti moderatamente armonici. L’ambience spettrale e alienante che ne risulta delinea spaccati di una peculiare “hauntologia” elettro-acustica, articolata attraverso la combinazione di immagini e suoni.