ABIGAIL LILY O’HARA – What Is Left Of Blue Whirlwind
(The Eagle Stone Collective, 2020)
Una voce folk completa i paesaggi sonori di Caleb R.K. Williams, compositore e principale animatore dell’Eagle Stone Collective. Si tratta di quella, incantevole ed evocativa, di Abigail Lily O’Hara, che introduce altresì sparse pizzicate di ukulele in sei brani che mescolano sapientemente polvere folk e polvere cosmica, fraseggi acustici e risonanze elettriche, in una sequenza visionaria.
BEDROOM – A Thousand Harmonies In Silence
(Past Inside The Present, 2020)
L’alias Bedroom è quanto mai adeguato alle composizioni di Adam London, intese alla ricerca di uno spazio sonoro di pura quiete ambientale. Nei sette brani di “A Thousand Harmonies In Silence”, le modulate risonanze dell’artista chicagoano sono affiancate da un terzetto d’archi (tra i quali il violoncello di Raphael Weinroth-Browne), che suggella un microcosmo di calore atmosferico sofficemente romantico.
DANA ANASTASIA – Cry If You Need To
(Self Released, 2020)
Come la foto di copertina, nella quale una sua antenata imbraccia un bouzouki, la musica di Dana Anastasia Hubansk viene da lontano. Avvolte da una magia ancestrale e da un velo di polvere che ne rende diafani i contorni sono le sue ballate, scarne ma dotate di grande senso della melodia. La sua voce classica dispensa toccanti storie di un’umanità semplice e profonda, che respirano il lirismo di un folk antico ed evocativo.
DAVID CORDERO & PEPO GALÁN – As A Silent Tongue Shadow
(Muzan Editions, 2020)
L’ecosistema di loop e risonanze dai soffici contenuti emotivi di David Cordero, incontra l’armonica ambience di Pepo Galán in cinque tracce che delineano paesaggi sonori dai tratti romanticamente contemplativi. Stratificazioni melodiche avvolgenti e ovattate note pianistiche ricamano una sequenza di istantanee dai tempi dilatati come quelli naturali, nelle quali immergere ogni pensiero, per smarrirsi dolcemente.
GAVIN MILLER – Bradford Telephone Exchange
(Shimmering Moods, 2020)
La rappresentazione sonora di spazi fisici e atmosfere da parte di Gavin Miller torna a manifestarsi in sei cartoline che uniscono nuovamente aspetti paesaggistici ed emotivi. Non di sole modulazioni ambientali vivono i brani di “Bradford Telephone Exchange”, che spaziano da sospensioni nordiche a caldi loop “labradford-iani” scanditi da pulsazioni notturne, che plasmano (non-)luoghi interiori di straordinaria intensità.
MARIECKE BORGER – Bright Sky
(Volkoren, 2020)
Il secondo album di Mariecke Borger, ben sette anni dopo il suo debutto, è una raccolta di otto concise canzoni che segnano il suo ritorno a casa, in senso sia reale che figurato. “Bright Sky” è stato infatti registrato in ambiente domestico, con la produzione del marito e polistrumentista Floris de Vries, dove la cantautrice olandese ha liberamente sviluppato canzoni di delicato intimismo folk.
MERCE LEMON – Ride Every Day
(Self Released, 2020)
Nello sconfinato universo delle produzioni “diy”, capita che a fare la differenza siano voce, scrittura e sensibilità negli arrangiamenti. Tutti questi tre elementi ricorrono nella sequenza di brevi brani racchiusi in “Ride Every Day” da Merce Lemon e dalla band che la supporta. Accanto a un diffuso gusto “indie”, il lavoro presenta una varietà di bozzetti dai quali affiorano spunti folk e di agrodolce lirismo, non solo da cameretta.
PAVEY ARK – Close Your Eyes And Think Of Nothing
(Self Released, 2020)
C’era una volta l’indie-folk corale d’autore. Anzi, c’è ancora, almeno ad ascoltare l’album di debutto dei Pavey Ark, band inglese guidata dal songwriter Neil Stephen Thomas, rivelatasi con il delizioso Ep “Leaf By Leaf” (2017) e ora ampliata in una piccola orchestra. La vocazione collettiva, propria di esperienze quali quelle di Leisure Society e Laish, si rinnova in un lavoro animato da leggerezza primaverile negli arrangiamenti e nelle melodie.