FEDERICO MADEDDU GIUNTOLI
The Text And The Form
(Flau, 2022)*

In un mondo ormai inevitabilmente iperconnesso, non meravigliano ormai più di tanto i legami carsici che si vengono a instaurare tra dimensioni produttive e modalità anche diverse di espressione artistica. Nello stesso mondo che viaggia a velocità altrettanto inevitabilmente frenetiche, sono invece una preziosa rarità una solitudine creativa dai tempi dilatati e la parentesi di quiete e delicatezza che ne è risultata, nella forma di undici concise vignette sonore.

Entrambe le affermazioni sono parimenti valide quali premesse del primo lavoro a proprio nome di Federico Madeddu Giuntoli, artista multidisciplinare e musicista dai risalenti trascorsi elettronici (nella band DRM a inizio anni Duemila e poi sotto l’alias Feteh), nonché primo italiano a pubblicare per la giapponese Flau, etichetta le cui prevalenti proposte di fragile minimalismo elettro-acustico costituiscono appunto la prima connessione sottesa a “The Text And The Form”. Le successive che balzano subito all’occhio scorrendo le note di copertina del lavoro sono quelle con Antye Greie (AGF) e Sanae Yamasaki (Moskitoo), che coronano con incantevoli parti vocali due dei brani in scaletta, quasi a stabilire i punti cardinali entro i quali si colloca la manifestazione sonora dell’approccio artistico a tutto tondo di Madeddu Giuntoli, tra l’indie-tronica mitteleuropea d’inizio secolo e il sognante impressionismo glitch-pop giapponese.

Nel mezzo, gravitano con movimenti compassati le miniature elettro-acustiche pennellate dal musicista toscano nel corso di dieci anni di un’elaborazione in apparenza disorganica, eppure risultante in una galleria sorprendentemente coerente di frammenti dalla durata media di un paio di minuti, nella quale stille pianistiche e compassati arpeggi di corde acustiche condensano un itinerario d’ascolto dolcemente trasognato. Senza rinunciare ad occasionali passaggi ritmici (in particolare negli ottanta secondi jazzati di “Inverse”), l’oscillazione tra composizione e improvvisazione di Madeddu Giuntoli produce una costellazione di incastri armonici, incorniciati da field recordings e spoken word, che su texture elettro-acustiche incardinano istanze di un naturalismo nostalgico non poi così distante – nello spirito – dal cromatismo rurale degli Hood e dalle contemplazioni bucoliche di epic45 e progetti limitrofi.

Il tocco di Madeddu Giuntoli resta tuttavia ancora più lieve e minimale, orientato alla declinazione di un intimismo tutt’altro che autoreferenziale ma che, pur ricorrendo alle parole in maniera del tutto marginale, comunica preziose sensazioni di una pace individuale e universale, da ricercare anche tra le fragili note acustiche risuonanti nel microcosmo di particelle sonore di “The Text And The Form”, lavoro di grazia minuta e a suo modo inebriante, come un respiro d’aria autunnale.

*disco della settimana dal 21 al 27 novembre 2022

https://www.federicomadeddugiuntoli.com/

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