THE HUMBLE BEE & BENOÎT PIOULARD – I Suppose I’m Your Future (Dauw, 2019) Nonostante i percorsi sostanzialmente diversi per durata e contenuto, l’incontro artistico tra Benoît Pioulard e Craig Tattersal era in qualche misura inevitabile: entrambi adusi alle collaborazioni e, soprattutto, entrambi protagonisti di diverse stagioni di una ricerca sonora che muove da un…

BENOÎT PIOULARD – Sylva (Morr Music, 2019) In un tempo in cui il formato fisico è divenuto di fatto recessivo, la dematerializzazione della musica (e della sua fruizione) stanno producendo controtendenze che vanno ormai ben oltre la semplice cura delle edizioni o delle tirature limitate nelle quali, inevitabilmente, vengono pubblicati i dischi indipendenti. Tale fenomeno…

rearview mirror: 2017

Per la sesta volta dall’esistenza di Music Won’t Save You, è il momento della consuetudine riepilogativa di un’annata musicale, ancora una volta aliena da pratiche compilative e di fatto aperta a quanto, realizzato nel corso dell’anno nel mare magnum della produzione discografica, potrà essere scoperto in futuro. Con ancor maggiore evidenza rispetto al recente passato,…

BENOÎT PIOULARD – Slow Spark, Soft Spoke (Dauw, 2017) Nella continua oscillazione tra il lato di Benoît Pioulard orientato a una scrittura folktronica dai tratti pop sempre più lievi e quello invece dedicato alla sperimentazione ambientale, “Slow Spark, Soft Spoke” sviluppa decisamente il secondo. Si tratta di quattro tracce su cassetta a tiratura limitata, nelle…

BENOÎT PIOULARD – Ligning Poise (Beacon Sound, 2017) Reduce dalla brillante incursione pop di “The Benoît Pioulard Listening Matter” (2016), Thomas Meluch torna a mostrare il lato più prettamente ambientale della sua complessa personalità artistica. I sette brani di “Lignin Poise” rappresentano infatti piuttosto la diretta prosecuzione del precedente “Sonnet” (2015), del quale condividono innanzitutto…

rearview mirror: 2016

Buone o cattive che possano reputarsi, alle abitudini è ben difficile rinunciare; per questo, nelle ultime settimane (in qualche caso persino prima della fine dello scorso novembre!) chi segue con attenzione la musica indipendente avrà avuto modo di leggere decine e decine di classifiche volte a ricostruire, raccogliendone il meglio, l’annata appena trascorsa. Per lo…

BENOÎT PIOULARD – The Benoît Pioulard Listening Matter (Kranky, 2016)* Mentre il periodo più recente della sua produzione come Benoît Pioulard sembrava aver ridefinito la personalità di Thomas Meluch in senso essenzialmente ambientale, come esemplificato in particolare dall’ultimo “Sonnet” (2015), il sesto album dell’artista di Portland lo riconduce invece in territori di folk-pop indietronico, peraltro in…

[streaming] Benoît Pioulard – Finity

On “Finity” Pioulard spins a deft web of sustained guitar tone that peaks, just above the red, in crucial moments – tethering an otherwise otherworldly composition to the very real, very messy world that we try to transcend through obtaining oneness with. A stately, gorgeous track, that for only two dollars, allows you to contribute…

rearview mirror: 2015

Per il quarto anno consecutivo, tanti quanti quelli di autonoma attività di Music Won’t Save You, ci si ritrova al tradizionale resoconto ricostruttivo degli ultimi dodici mesi di produzioni musicali, seguite anche nel 2015 attraverso una mole mai così ingente di recensioni (circa 600!), streaming media, interviste e articoli. Chi segue queste pagine, curate per…

PERILS – Perils (Desire Path, 2015) La parabola che ha condotto Thomas Meluch verso territori ambientali sempre più rarefatti, esplicitata nell’ultimo album “Sonnet” e nel recente Ep “Noyaux”, ha radici nelle attitudini dell’artista di Portland e nelle frequentazioni che negli ultimi tempi l’hanno condotto accanto a Rafael Anton Irisarri in Orcas e al compositore canadese…

BENOÎT PIOULARD – Noyaux E.P. (Morr Music, 2015) È sempre più decisa la transizione ambientale di Thomas Meluch. Le quattro tracce di “Noyaux” rappresentano per l’artista di Portland un’ideale appendice del recente album “Sonnet“. Si tratta di due brani lunghi e due più brevi, nei quali Meluch condensa un ventaglio di loop modulati su frequenze di…

BENOÎT PIOULARD – Sonnet (Kranky, 2015) È come se l’esperienza accanto a Rafael Anton Irisarri nel consolidato progetto Orcas abbia indotto un processo di osmosi creativa in Thomas Meluch – l’altra metà del duo – invertendone il processo che fino al precedente “Hymnal” ne aveva sviluppato l’originaria tavolozza folktronica nella direzione di un approccio cantautorale…

ORCAS – Yearling (Morr, 2014) Se la prima collaborazione tra Thomas Meluch (Benoît Pioulard) e Rafael Anton Irisarri poteva apparire il frutto estemporaneo improvvisato dell’incontro di due artisti che avevano deciso di coniugare le rispettive sperimentazioni nel campo del cantautorato folk-tronico e dell’elettro-acustica ambientale, la stessa pubblicazione di “Yearling” rappresenta già un significativo indice di…

BENOÎT PIOULARD – Hymnal Remixes (Lost Tribe Sound, 2014) La straordinaria versatilità nell’elaborazione di una personalissima formula di cantautorato folktronico dimostrata da Thomas Meluch nei suoi quattro album a nome Benoît Pioulard, oltre che in una serie di collaborazioni e sperimentazioni solitarie, non poteva non essere colta quale punto di partenza per un’operazione di rimaneggiamento dei…

BENOÎT PIOULARD – Hymnal (Kranky, 2013) Reduce dalla collaborazione con Rafael Anton Irisarri in Orcas e da un anno trascorso in giro per l’Europa, Thomas Meluch torna a vestire gli abiti di Benoît Pioulard per sviluppare nel quarto album del suo principale progetto artistico i lasciti di entrambe le esperienze. Dalla prima ha tratto le mosse…

ORCAS – Orcas (Morr, 2012) Provenienti da quel Pacific North-West che tanti stimoli musicali sta offrendo negli ultimi anni, Thomas Meluch e Rafael Anton Irisarri uniscono per la prima volta le loro forze dando luogo a un progetto collaborativo denominato Orcas. Chi conosce almeno un po’ il retroterra solista dei due saprà già che non…