OLIVER CHERER – The Myth Of Violet Meek (Wayside & Woodland, 2017)* Che personaggio – e musicista – incredibile è Oliver Cherer! Artista camaleontico come pochi altri, non solo protagonista di progetti dallo stile più vario (Dollboy, Rhododendron, Australian Testing Labs, Gilroy Mere), ma anche capace di calare la propria creatività in contesti che vanno dalla tradizione alla…
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[video of the week] Oliver Cherer – Delicate Blooms
Taken from “The Myth Of Violet Meek” by Oliver Cherer, out end of September 2017 on Wayside & Woodland Recordings. “There is a true story, about the hounding of some travelling entertainers and their dancing bears and how the bears were killed by a mob in revenge for an invented attack on a local girl…
GILROY MERE – The Green Line (Clay Pipe Music, 2017) All’ennesimo mutamento di denominazione, per Oliver Cherer (Dollboy, Rhododendron, Australian Testing Labs) corrisponde la definizione di un’ideale punto di equilibrio dei diversi immaginari reali e sonori attraversati nelle sue variegate esperienze artistiche. Fin dal titolo, riferito al colore degli autobus delle linee extraurbane che attraversavano…
THE LEFT OUTSIDES – There Is A Place (Eggs In Aspic, 2017) Nell’intervallo tra i tanti più ampi progetti nei quali entrambi sono impegnati (The Leaf Library, Trimdon Grange Explosion), Alison Cotton e Mark Nicholas tornano di tanto in tanto a far coppia solitaria in The Left Outsides, sigla che li accomuna da oltre un…
VV.AA. – From The Furthest Signals (A Year In The Country, 2017) Il paesaggio non è solo uno sfondo naturale e umano che si osserva e del quale si catturano le vibrazioni sonore; non è nemmeno un dato assodato e suscettibile soltanto di lenta mutazione. È invece uno scenario mutevole, costituito anche e soprattutto di…
VV.AA. – The Restless Field (A Year In The Country, 2017) Gli itinerari rurali condotti dagli artisti gravitanti intorno all’etichetta A Year In The Country si confermano improntati tutt’altro che al romanticismo bucolico. Del termine “campo”, “The Restless Field” raccoglie piuttosto il significato di terreno di battaglia, traendo spunto da episodi della storia inglese risalenti…
A LILAC DECLINE – The Mountain Rages (Rusted Rail, 2017)* Oltre a essere l’anagramma del suo nome, A Lilac Decline è l’alter-ego solista di Cecilia Danell, cantautrice di origine svedese ma residente da una decina d’anni in Irlanda, dove ha trovato la sua nuova patria artistica, collaborando tra gli altri con i Cubs e con…
KARIMA WALKER – Hands In Our Names (Orindal, 2017) Il primo passo fuori dal microcosmo delle produzioni su cassetta, supporto sul quale aveva debuttato lo scorso anno, Karima Walker lo compie sotto forma di un’immediata ristampa rimasterizzata su vinile della propria opera prima. Nella nuova veste, “Hands In Our Names” mantiene comunque l’immediatezza polverosa e…
TRIMDON GRANGE EXPLOSION – Trimdon Grange Explosion (Borley Rectory, 2017) Erede diretto del collettivo folk-rock The Eighteenth Day Of May, del quale tutti i suoi quattro membri avevano fatto parte, Trimdon Grange Explosion altro non è che il frutto dell’ennesima ricombinazione tra musicisti e codici espressivi di quella fervida scena tra folk e psichedelia che…
[video of the week] Six Organs Of Admittance – Adoration Song
Taken from the new album “Burning the Threshold”. Video directed by Elisa Ambrogio. “Burning the Threshold” brings a wealth of Six Organs-styled lightness into one of his sweetest musical meditations yet. A head-full of ideas were driving Ben Chasny to think and speak music as a spirituality superimposed onto a reality, with the ghosts of…
BARRETT’S DOTTLED BEAUTY – Owls In Her Eyes (Les Enfants Du Paradiddle, 2017) Fin dalla denominazione prescelta, non nascondono le proprie fascinazioni musicali Alan Davidson (Kitchen Cynics) e Gayle Brogan (Pefkin). Il loro incontro artistico sotto le insegna di Barrett’s Dottled Beauty non li vede tuttavia accomunati dal visionario culto di Syd Barrett, bensì anche…
IN GOWAN RING – Visions Of Shadows That Shine (Lune Music, 2016) Il ritorno dopo oltre un decennio della denominazione In Gowan Ring per le creazioni musicali di Bobin Eirth, non si è limitato alla magia visionaria dell’ispirato “The Serpent And The Dove” (2015) ma, a margine di quell’ispirato lavoro, ha assunto le forme di una…
VV.AA. – The Forest / The Wald (A Year In The Country, 2016) Il percorso attraverso i misteri di ambienti rurali abbandonati seguito attraverso sei uscite a tiratura limitata nel corso dell’anno dal cenacolo artistico dell’etichetta A Year In The Country ne ha condotto i protagonisti a esplorare luoghi reconditi, memorie cristallizzate in un altrove…
THE GENTLE GOOD – Ruins/Adfeilion (Bubblewrap Collective, 2016) Mentre il precedente “Y Bardd Anfarwol” aveva visto la curiosa commistione del folk gaelico di Gareth Bonello con una strumentazione tradizionale cinese, il quarto album del cantautore gallese sotto l’alias The Gentle Good lo riconduce su terreni espressivi più prossimi alla cultura musicale dei suoi luoghi d’origine….
ITASCA – Open To Chance (Paradise Of Bachelors, 2016)* Kayla Cohen si è spogliata prima della denominazione Sultan, sotto la quale aveva condotto una serie di manipolazioni drone in bassa fedeltà, dunque dell’estetica recessiva delle micro-produzioni su cassetta. Al terzo album come Itasca, l’artista californiana si presenta per la prima volta in una produzione “pulita”, realizzata…
LISA/LIZA – Deserts Of Youth (Orindal, 2016)* I tempi erano ormai maturi affinché Liza Victoria giungesse a una produzione dotata di tutti i crismi dell’ufficialità. Passo dopo passo, la cantautrice del Maine è transitata dal microcosmo delle cassette e dei cd-r casalinghi, alle edizioni digitali e alla prima vera e propria pubblicazione fisica (“The First Museum”,…
BUCK CURRAN – Immortal Light (ESP-Disk / Obsolete Recordings, 2016) Come un fulmine a ciel sereno, il sodalizio artistico e personale tra Buck e Shanti Curran è giunto al termine, lasciando in eredità i cinque incantati dischi realizzati insieme nei quasi dieci anni di attività del duo Arborea, vero e proprio ponte tra le radici polverose…
THE DRIFTWOOD MANOR – For The Moon (Folkwit, 2016)* La ricerca di tradizioni folk risalenti e di ambientazioni arcane rappresentano da sempre l’essenza espressiva dell’irlandese Eddie Keenan, il cui progetto The Driftwood Manor, spesso accompagnato da una varietà di collaboratori, ha sviluppato via via uno spiccato lirismo, tradotto in ballate dalle atmosfere antiche, innervate da…
[streaming] Itasca – High Time
A dusty and beautiful reading of the “Workingman’s Dead” classic by Los Angeles’ mesmerizing Itasca from “Songs to Fill the Air”—an album to benefit WFMU. Kayla Cohen: Drums, bass, acoustic guitar, slide guitar and vocals. http://www.itascalosangeles.com/