OTTO A TOTLAND / ERIK K SKODVIN – Harmony From The Past
(Sonic Pieces, 2012)
Otto Totland ed Erik Skodvin si sono ritrovati lo scorso anno, dando nuova linfa al loro progetto Deaf Center, fino ad allora rimasto silente per lungo tempo dopo lo splendido debutto “Pale Ravine“.
I percorsi dei due, nel frattempo proseguiti autonomamente, continuano a svilupparsi su piani diversi, ancorché tra loro correlati. Lo dimostrano anche gli appena dieci minuti del 7” in trecento copie “Harmony From The Past”, nel quale i due artisti norvegesi ripropongono in maniera separata quanto in “Owl Splinters” era tornano a ricombinarsi.
Le prime testimonianze musicali di Totland sotto il proprio nome sono tre brevi tracce di note pianistiche cadenzate, che creano un’ambience tenebrosa ma non aliena da sospensioni emozionali. Dai due minuti e mezzo dell’iniziale “Avé” al frammento di settanta secondo “Ro”, è come se Totland lavorasse gradualmente a un grado zero espressivo, giocando con successo sull’evanescente autosufficienza delle sue austere armonie.
Il secondo lato del 7″, appannaggio di Skodvin, lo vede cimentarsi con inquieti feedback e pronunciati loop percussivi, che paiono indirizzare la sua ricerca sonora verso più complesse articolazioni in bilico tra jazz e tribalismo.
In entrambi i casi, i suoni paiono sospesi in un altrove spazio temporale, che giustifica il titolo dello split, oltre a confermare la palese imputazione delle ispirazioni sottostati all’ultimo lavoro dei Deaf Center; al pari di quanto avviene in questi pochi minuti, fragile e sottilmente emozionale quella di Totland, ambiziosa e un po’ cervellotica quello di Skodvin.
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