PETER BRODERICK – (Colours Of The Night) Satellite
(Bella Union, 2014)
È un periodo segnato da cambiamenti quello attraversato negli ultimi due anni da Peter Broderick. Si tratta in buona misura della ricerca di un orizzonte espressivo ancora più ampio di quello che già contemplava versatile neoclassicismo e introspezione cantautorale, manifestatosi due anni fa in “These Walls Of Mine” e in collaborazioni quali quella con Gabriel Saloman e quella con l’amico Greg Haines in Greg Gives Peter Space; si tratta tuttavia anche di un ritorno alle parte americana della sua biografia, per un periodo di riposo forzato in seguito a motivi di salute che lo avevano indotto a lasciare temporaneamente la sua residenza berlinese.
Nel corso del suo soggiorno nel natio Oregon, il musicista di origine danese ha trovato modo di concepire nuove idee creative, prontamente impresse su supporto digitale una volta rientrato in Europa. Da tali premesse vedrà la luce, all’inizio del prossimo anno, il suo nuovo album, del quale l’Ep “(Colours Of The Night) Satellite” costituisce stuzzicante premessa, sotto forma di cinque tracce nel corso delle quali si può già cogliere il nuovo stadio di sviluppo dell’incessante ricerca da parte di Broderick di suggestioni da tradurre in musica.
Ne è immediata manifestazione la title track d’apertura, con il suo suono pieno, radiofonico, innervato dal calore di ritmiche e soffi esotici che sostengono il mantra intriso di soul del coro guidato da Broderick. La successiva “Take Me Back” amplifica le sfumature di una notte tropicale, dischiudendo al suo intimismo un catalogo di dinamiche e timbri sinuosi, che ricorrono anche nei due minuti in bilico tra cappella e spoken word di “Love Defines You”. È il ponte impiegato da Greg Haines per procedere alla manipolazione della title track, il cui esito è nuovamente un carnevale di pulsazioni elettroniche dai tempi spezzati, prima che l’ennesima giravolta di Broderick concluda con la lenta ballata rifinita dai fiati “More and More (Mouth Trumpet Version)” l’arco dei ventitré minuti di un Ep tanto variopinto da fornire indicazioni frammentarie in vista dell’annunciato nuovo disco.
Da “(Colours Of The Night) Satellite” si può immaginare che potrà essere cantato, vivacemente ritmico, almeno in parte corale; ma, come ormai con Broderick capita spesso, sarà senz’altro nuova fonte di sorprese, da scoprire con curiosità.