the_sly_and_unseen_caught_in_the_wake_forever_summer_passes_evidence_of_fracturesTHE SLY AND UNSEEN & CAUGHT IN THE WAKE FOREVER – Summer Passes / Evidence Of Fractures
(Rural Colours, 2014)*

Due esperienze artistiche stimolanti e, a loro modo, peculiari tra le tante ibridazioni elettro-acustiche si incontrano in uno split in vinile 12” a tiratura limitata. Da un lato The Sly And Unseen, progetto collaborativo intrapreso pochi mesi fa da Katie English (Isnaj Dui) e da Jonathan Lees, dall’altro l’ormai duraturo alter-ego artistico di Fraser McGowan, che sotto la denominazione di Caught In The Wake Forever sta esplorando le diverse forme di un intimismo post-moderno, declinato di volta in volta in trame ambientali e canzoni dalle cadenze rallentate.

Benché non sia prodotto dall’interazione diretta tra i due progetti artistici, “Summer Passes / Evidence Of Fractures” (duplice anche nel titolo) descrive tuttavia un percorso espressivo coerente e complementare, associando i delicati ceselli di The Sly And Unseen al fragile equilibrio tra melodie sussurrate e umbratili texture ambientali di Caught In The Wake Forever.

Il lato di The Sly And Unseen consta di quattro brani risultanti dall’intersezione di miniature elettro-acustiche prodotte dalla piccola orchestra riassunta dall’abilità di poliedrica multistrumentista di Katie English, che rimescola parzialmente la stessa platea strumentale impiegata nella prima testimonianza del duo, l’Ep “Improbable”. Lo shruti box è di nuovo la “scatola delle meraviglie” dalla quale English e Lee estraggono ricami minimali e vagamente esotici completati da violoncello, mandolino, glockenspiel e altri strumenti acustici, le cui note vengono giustapposte o incastrate in modo tale da creare un’ambience bucolica fragile come il mutare delle stagioni. Le brillanti risonanze di “Seeking Warmth In Our Cold Climes”, le contemplazioni malinconiche sulle corde pizzicate di “Slumming It Here With Our Common Pigeons” e i field recordings nebbiosi di “Screaming Through Summer Skies” sono infatti il frutto di sensibilità atmosferiche che offrono un diverso spaccato del romanticismo rurale legato agli aromi e ai colori della countryside britannica.

Agli ampi spazi paesaggistici del primo lato, corrispondono nel secondo quelli interiori di Fraser McGowan, che in cinque tracce dispensa una nuova sintesi della sua composita vena creativa. Alternando in maniera similare al suo recente splendido “My Family Goes On Without Me” tre strumentali e due brani cantati, l’artista scozzese applica il suo approccio istintivo e minimale a brevi bozzetti, in ampia misura improvvisati, nei quali il suo palpitante lirismo viene gradualmente eroso verso un grado zero espressivo, conseguito nella modulazione spettrale della conclusiva “Churches Will Follow”. Iterativi flussi analogici e riverberi chitarristici catturati in presa diretta plasmano, rispettivamente, l’atmosfera raccolta degli altri due strumentali “To Wild Flowers Forgotten” e “Dawn’s Own Fallow”, ideali distillati della recente propensione di McGowan per le tastiere e della sua consolidata attitudine a disegnare, con semplice spontaneità, vignette sonore popolate da tepore narcolettico. Ma, come spesso capita, quando i bassi sussurri di McGowan completano le sue texture strumentali con delicate linee melodiche si formano brani di toccante intimismo: ed è quello che puntualmente avviene con le cullanti carezze sad-core dal cuore acustico di “The Passing” e nelle liquide cadenze pianistiche riecheggianti in “Erskine’s Greatest”, insieme all’inedito complemento della seconda voce di Donna McInnes.

Ben più coeso nella resa complessiva di quanto potesse apparire nelle premesse, “Summer Passes / Evidence Of Fractures” offre un ricco spaccato non solo dell’acuto fervore creativo dei due progetti che vi hanno partecipato ma delle infinite potenzialità di un’elettro-acustica in grado di abbracciare sensibilità, forme espressive e fonti sonore molteplici. Se una volta si diceva che le cassettine casalinghe potevano reinventare la musica, un’esperienza come quella condotta in parallelo tra The Sly And Unseen e Caught In The Wake Forever attesta oggi le possibilità pressoché infinite dell’interazione tra strumenti e modalità espressive decisamente particolari.

*disco della settimana dal 20 al 26 ottobre 2014

http://theslyandunseen.tumblr.com/
http://caughtinthewakeforever.com/

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