THE DECLINING WINTER – Endless Scenery
(Sound In Silence, 2015)
Richard Adams ha superato brillantemente un lungo periodo di pubblicazioni sparute e intermittenti, facendo del proprio 2015 un anno ricco di uscite, a conclusione del quale giunge un vero e proprio nuovo album, che segue a distanza di pochi mesi “Home For Lost Souls” e l’ancor più recente “The Leaves In The Lane”, Ep che costituisce la metà di uno split con Isnaj Dui.
Se quest’ultimo era interamente costituito dal lato più folk di The Declining Winter, dello stesso i nove brani di “Endless Scenery” offrono una prospettiva invernale, bilanciandolo con ambientazioni dilatate e nebbiose, nelle quali l’inconfondibile picking di Adams risuona ammantato di ovattato tepore.
Le sensazioni stagionali ancora una volta permeano i brani dell’artista inglese, che rispecchiandosi nella natura rurale non cessa di scoprirvi scorci che si prestano a contemplazioni dolcemente malinconiche, condensate in una sequenza di canzoni estatiche e parti strumentali costituite da cadenzate note acustiche (chitarra o pianoforte) e soffici echi ambientali. Le prime vedono il timbro di Adams digradare verso toni sempre più soffusi, che dalla title track iniziale ad “Alsager Commerce” e “Tokmak” si fondono quasi con le evanescenze di ambientazioni atmosferiche impalpabili.
Le seconde tracciano invece limpidi quadretti bucolici invernali, incarnandone il fascino denso di nostalgia e l’apparente stasi naturale negli accordi lentamente stillati di brani quali “Light Glints On The Approach” e di “No Stalgia”, intrisi dei languori e del senso di quieta introspezione, come del resto tutti quaranta minuti di “Endless Scenery”, raccolta di cartoline di un inverno denso di poesia e di un calore intimo che mai come in questa stagione è piacevole ritrovare.