SUFJAN STEVENS, BRYCE DESSNER, NICO MUHLY, JAMES MCALISTER – Planetarium
(4AD, 2017)
Un quartetto d’eccezione per un’opera enciclopedica… anzi, planetaria. Non stupisce ritrovare in un contesto orchestrale degno di un musical Sufjan Stevens, che quella dimensione espressiva ha spesso lambito, né Bryce Dessner dei National, già protagonista dell’esperienza cameristica dei Clogs e di recente concentratosi sull’attività di arrangiatore e compositore di colonne sonore (l’ultima, “The Revenant“, insieme a Ryuichi Sakamoto e Alva Noto). Accanto a loro, un compositore a quale Nico Muhly e il percussionista James McAlister.
I quattro hanno intrapreso insieme un vero e proprio viaggio tematico nel cosmo, un concept di oltre settantacinque minuti composto da brani dedicati ai pianeti del sistema solare e ad altri corpi celesti. Gli elementi di tale viaggio fantascientifico rispecchiano l’eterogeneità di quelli costitutivi dell’universo, presentando non solo marcate componenti di maestosità orchestrale, apportata da un ensemble comprendente un quartetto d’archi e sette tromboni, ma anche semplici ballate pianistiche, pompose aperture prog e segmentate cadenze elettroniche, sulle quali Sufjan Stevens torna a filtrare la propria voce con l’auto-tune.
Le infinite variazioni che si susseguono lungo il quarto d’ora di “Earth” sono da sole abbastanza rappresentative delle complessità di un esperimento che simbolicamente trascende universi espressivi conosciuti.
(pubblicato su Rockerilla n. 442, giugno 2017)
http://sufjan.com/
http://brycedessner.com/
http://nicomuhly.com/