STUART A. STAPLES – Arrhythmia
(City Slang, 2018)
Dentro, fuori o a margine dei Tindersticks, e in particolare durante il loro periodo di iato, per Stuart A. Staples non è inedita l’avventura solista. Inedite sono invece le vesti nelle quali l’artista inglese torna a proporre un album a proprio nome, a ben dodici anni dalle palpitanti “Leaving Songs“.
Ebbene, “Arrhythmia” è qualcosa di completamente diverso rispetto al romanticismo da crooner da sempre proprio di Staples, a cominciare dalla struttura stessa del lavoro: quattro tracce, tre delle quali sono canzoni eterodosse, mentre l’ultima è uno strumentale di oltre mezz’ora, che riecheggia le composizioni cinematiche della band. Ciascuno dei brani presenta una propria storia – personale, creativa o anche solo sonora – che li ha conformati secondo modalità diverse.
Si comincia con le spiazzanti pulsazioni e i loop elettronici di “A New Real”, si prosegue con la sospesa malinconia di “Memories Of Love”, ripartita in una narcolettica parte cantata e una sognante coda strumentale; “Step Into The Grey” appare invece più affine alla tenebrosa eleganza dei Tindersticks, prima di evolversi in libere decostruzioni di percussioni e archi, che rendono emblematico la continua interazione di complesse meccaniche sottesa al lavoro, difficile e sorprendente.
(pubblicato su Rockerilla n. 454, giugno 2018)
*curioso!