WIL BOLTON – Whorl
(Sound In Silence, 2014)
A conclusione di un’annata che l’ha visto sviluppare progetti ormai consolidati (Ashlar) e intraprenderne di nuovi (Le Moors), Wil Bolton ritrova per la seconda volta in pochi mesi la propria dimensione solista che, prima del recente “Bokeh”, gli era mancata per ben due anni. “Whorl” è l’ottavo album del chitarrista e compositore inglese, che nelle sue cinque corpose tracce non smarrisce un approccio alla materia ambientale volto a indurre suggestioni cinematiche attraverso la creazione di avvolgenti soundscape emozionali.
Rispetto ai micro-suoni e ai riverberi dell’immediato predecessore, in “Whorl” Bolton riduce ulteriormente le strutture dei suoi brani, adesso di fatto spogliati da schegge rumorose e persistenze droniche, in favore della manipolazione acustica di rade armonie pianistiche e delicati effetti elettronici. L’incedere narcolettico delle note del pianoforte si dipana in un’atmosfera sospesa, appena ricamata da field recordings naturalistici e vaporosi effetti applicati a loop e filtraggi elettronici la cui stessa natura si diluisce in rarefazioni notturne, fino a non essere quasi più riconoscibile.
La pratica di trasfigurazione delle fonti originarie del suono, abitualmente applicata da Wil Bolton, si manifesta così in “Whorl” nella sua forma più fragile e introspettiva, in un condensato di affascinante malinconia, incentrata su armonie pianistiche distanti dall’accademismo neoclassico ma rese funzionali a un avvolgente calore ambientale.
2 commenti Aggiungi il tuo