MJ GUIDER – Precious Systems (Kranky, 2016)* Dalle cassette a tiratura limitata – rinnovata cifra estetica delle sperimentazioni casalinghe – all’uscita ufficiale per una delle etichette indipendenti statunitensi più prestigiose e attente agli impulsi artistici sotterranei, il passo è meno lungo di quanto si potrebbe immaginare per Melissa Guion, alias MJ Guider. Il suo progetto…
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memories: THE LONG ARM OF COINCIDENCE
JESSAMINE – The Long Arm Of Coincidence (Kranky, 1996) Gli albori dell’etichetta Kranky, da più di vent’anni indiscutibile punto di riferimento per proposte musicali stimolanti e fuori dal comune, erano stati caratterizzati in particolare dalle produzioni di due band tra loro ben diverse ma che ne avevano occupato buona parte della prima dozzina dei titoli…
CHRISTINA VANTZOU – No. 3 (Kranky, 2015) Il legame tra modulazioni droniche e dimensione orchestrale assume un significato sempre più decisivo nelle sperimentazioni di Christina Vantzou: un anno e mezzo dopo lo splendido “No. 2“, che vedeva la collaborazione della Magik*Magik Orchestra di Minna Choi, è la volta del terzo capitolo solista dell’artista americana, registrato…
HELEN – The Original Faces (Kranky, 2015)* Non è soltanto la nostalgia shoegaze, né l’attrattiva presenza di Liz Harris a far drizzare orecchie, cuore e peli delle braccia all’ascolto delle dodici tracce di “The Original Faces”: l’agile debutto sulla lunga distanza del terzetto Helen (Jed Bindeman degli Eternal Tapestry e Scott Simmons degli Eat Skull…
[streaming] Christina Vantzou – Shadow Sun
“Shadow Sun” is the first track taken from the album “No.3” by Christina Vantzou. The album will be available on October 16th via Kranky Records. Free download of the track at https://soundcloud.com/kranky/christina-vantzou-shadow-sun. http://www.christinavantzou.com/
VALET – Nature (Kranky, 2015) Honey Owens non è artista tale da passare inosservata. Così è stato nel corso delle tante collaborazioni condotte nel corso di oltre un decennio, tra gli altri con Jackie-O Motherfucker, World e Nudge. Non è successo in occasione dei suoi due album solisti sotto l’alias Valet, l’ultimo dei quali (“Naked…
BENOÎT PIOULARD – Sonnet (Kranky, 2015) È come se l’esperienza accanto a Rafael Anton Irisarri nel consolidato progetto Orcas abbia indotto un processo di osmosi creativa in Thomas Meluch – l’altra metà del duo – invertendone il processo che fino al precedente “Hymnal” ne aveva sviluppato l’originaria tavolozza folktronica nella direzione di un approccio cantautorale…
memories: LABRADFORD
LABRADFORD – Labradford (Kranky / Blast First, 1996) Una scatola sonora piena zeppa di ingranaggi, spie elettroniche e segnali acustici: è quella che torna a emettere le sue frequenze minimali per la terza volta nel 1996, azionata da un terzetto originario di Richmond, Virginia, che aveva trovato la propria casa artistica nella fervida Chicago di…
LOSCIL – Sea Island (Kranky, 2014)* La connessione della musica ambient con il paesaggio acquista, nel caso di Scott Morgan, un significato più profondo della mera suggestione naturalistica; piuttosto che una semplice operazione di soundscaping, quella condotta dall’artista canadese appare una metodica mappatura sonora della sua Vancouver e delle zone circostanti. Alle umide sensazioni metereologiche…
GROUPER – Ruins (Kranky, 2014) Riaffiora dall’archivio sonoro di Liz Harris una manciata di registrazioni in presa diretta realizzate nel corso di una residenza artistica di tre anni fa a Lisbona. La musa drone-folk di Portland le raccoglie in “Ruins”, lavoro che vede le sue sperimentazioni afasiche e brumose diradarsi in un ovattato contesto notturno, nel…
ANJOU – Anjou (Kranky, 2014) Fa obiettivamente un certo effetto ritrovare sotto un’unica sigla Mark Nelson e Robert Donne, due terzi degli indimenticabili Labradford, e accanto a loro il percussionista sperimentale Steven Hess, a sua volta legato a Nelson nell’incarnazione di Pan•American. Proprio dell’ultimo Pan•American (“Cloud Room, Glass Room“, 2013) è diretto discendente il progetto Anjou,…
CHRISTOPHER BISSONNETTE – Essays In Idleness (Kranky, 2014) Da sempre tra gli artisti di casa Kranky provvisti di un approccio maggiormente eterogeneo e “irregolare” alla sperimentazione ambientale, il canadese Christopher Bissonnette nel suo terzo lavoro sulla lunga espande ulteriormente i propri orizzonti compositivi, cimentandosi con la strumentazione più rudimentale tra quelle finora impiegate, conseguendo nel…
CHRISTINA VANTZOU – No. 2 (Kranky, 2014) Prosegue incessante la ricerca di casa Kranky sulle potenzialità orchestrali di drone e manipolazioni sintetiche. A tale finalità, centrale nel percorso cinematico degli Stars Of The Lid, presiede da dietro le quinte in sede di missaggio Adam Wiltzie, che rinnova così il sodalizio con Christina Vantzou nel secondo…
TARA JANE O’NEIL – Where Shine New Lights (Kranky, 2014) Nei vent’anni che oggi la separano dall’esperienza dei Rodan, Tara Jane O’Neil ha mutato spesso pelle, attraversando le lentezze di Sonora Pine e Retsin e infine ritagliandosi una propria dimensione di “ragazza con la chitarra elettrica” abituata a dosare lentamente ogni nota ma mai del…
TIM HECKER – Virgins (Kranky, 2013) Tim Hecker riparte dalla Reykjavík, nella quale aveva realizzato lo splendido “Ravedeath, 1972” per una nuova, ambiziosa esplorazione ai confini del suono. Registrato tra la capitale islandese, Seattle e la natia Montreal, “Virgins” vede l’artista canadese mettere nuovamente in discussione le sue stesse modalità espressive per avventurarsi in terreni…
PAN•AMERICAN – Cloud Room, Glass Room (Kranky, 2013) Ogni nuovo disco di Pan•American è circondato da un’aura di attesa quasi sacrale, la stessa che reca con sé la figura di Mark Nelson, protagonista ormai ultraventennale di esplorazioni dei recessi in penombra dell’anima. In occasione di “Cloud Room, Glass Room”, l’attesa è ancor più giustificata dal…
IMPLODES – Recurring Dream (Kranky, 2013) Muove dalle profondità oscure del sottosuolo il secondo album degli Implodes, quartetto chicagoano formato da musicisti di lunga esperienza, che aveva debuttato come tale con l’equilibrata miscela psichedelica di feedback abrasivi e riverberi dal sapore wave dell’affascinante “Black Earth” (2011). Pur introdotti da un crepitante intro atmosferico (“Wendy”), i…
BENOÎT PIOULARD – Hymnal (Kranky, 2013) Reduce dalla collaborazione con Rafael Anton Irisarri in Orcas e da un anno trascorso in giro per l’Europa, Thomas Meluch torna a vestire gli abiti di Benoît Pioulard per sviluppare nel quarto album del suo principale progetto artistico i lasciti di entrambe le esperienze. Dalla prima ha tratto le mosse…
GROUPER – The Man Who Died In His Boat (Kranky, 2013) L’eterea musa drone-folk di Portland dà alle stampe, in “The Man Who Died In His Boat”, una serie di canzoni risalenti all’epoca di “Dragging A Dead Deer Up A Hill” (2008) ma da allora rimaste inedite. L’ideale macchina del tempo discografica riporta così Liz…